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  • Immagine del redattorePOPCORN

Borat 1 e Borat 2

Aggiornamento: 22 apr 2021

Divertimento assicurato!

Guarda i trailer infondo alla pagina!

Borat - studio culturale dell’America a beneficio della gloriosa nazione del kazakistan e il

seguito Borat - seguito di film al cinema: Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan, sono 2 film che si distanziano uno dall’altro di ben 14 anni, il primo girato nel 2006 il secondo uscito ad ottobre del 2020 su prime video.

Entrambi i film fanno parte del filone dei Mockumentary, più di una candid camera meno di una storia reale. È un filone cinematografico che porta il mal capitato a credere di trovarsi all’interno di una situazione reale (delle interviste nel nostro caso), che in realtà sono ben programmate per tirare fuori dalle persone il peggio. Il primo film che per comodità chiameremo Borat 1, parla del viaggio di un giornalista Kazaco, Borat Sagdiyev appunto, il quale parte insieme al suo produttore alla volta degli stati uniti d’America (US and A, così chiamati da lui) per studiare gli usi e i costumi dell’America moderna (2006) e riportarli nella sua nazione. A new York si innamora vedendola in tv niente poco di meno di Pamela Anderson, così inizia il suo viaggio attraverso gli stati uniti da New York a Los’Angeles, ma Pamela rifiuta di sposarlo e allora lui tenta di rapirla, ma non tutto va secondo i suoi piani.


Invece il secondo film uscito proprio ad ottobre 2020, che per comodità chiameremo Borat 2, vede il seguito del giornalista Borat Sagdiyev, il quale dopo il primo documentario è stato messo ai lavori forzati in kazakistan, è stato abbandonato dalla famiglia e dai figli, ripudiato dal suo villaggio che un tempo lo amava e sopratutto cosa più grave per lui gli è stato impedito per sempre di fare il giornalista, ma con sua grande sorpresa il governo lo richiama, per rispedirlo nuovamente in USA, per consegnare un regalo al presidente Trump, per aggraziassi gli usa. Il regalo era una scimmia, ministro della cultura kazaka, ma durante la spedizione qualcosa va storto, infatti la figlia di Borat, Tutar Sagdiyev si infila di nascosto nella cassa con la scimmia e durante il viaggio la mangia. Tutar diventerà così il dono che Borat porterà a Pence vicepresidente degli stai uniti. Riuscirà nel suo intento di aggraziarsi la gloriosa nazione? Borat 1 e 2 sono dei film che mettono a nudo i luoghi comuni, le ipocrisie e le convinzioni dei malcapitati che si prestano alle sue gag. Tipicamente Borat si approccia al mondo occidentale, portando a situazioni comiche e grottesche con le persone con cui interagisce, le quali non hanno idea che si tratti di uno scherzo. Attraverso Borat viene dimostrato come le persone tendono a respingere le idee che non condividono, marcando

il fatto di essere nel giusto in quanto cittadini occidentali, ma si svela invece che esattamente come Borat anche esse vivono di pregiudizi e luoghi comuni, non meno sbagliati di quelli del giornalista kazako.

Il personaggio di Borat è stato creato da Sacha Noam Baron Cohen, attore, produttore, sceneggiatore e comico britannico, il quale ha creato il personaggio Borat, oltre ad altri brillanti personaggi per il Da Ali G Show, uno spettacolo televisivo spesso improvvisato in cui Baron Cohen intervista persone ignare che lo credono un vero giornalista. Il primo film che è uscito nel 2006 come abbiamo detto, fu un film scioccante per l’epoca, sopratutto perché gli stati uniti non avevano ancora messo a nudo tutti i loro difetti che in questi ultimi anni con la presidenza Trump sono usciti fuori. L’antisemitismo, l’odio verso i Rom, la misoginia, che sono tratti del personaggio Borat, vengono riportati con la sua ignoranza nelle interviste che compie, mettono a nudo e a disagio gli ignari intervistati. Mentre per il secondo film, accanto al nostro protagonista partecipa come abbiamo detto Tutar Sagdiyev, sua figlia, interpretata da Maria Bakalova (attrice bulgara, 24 anni, che ha conosciuto un grande successo proprio con questo film). Noi pensiamo Cohen abbia preso una coprotagonista proprio per via del successo di Borat 1, quindi diventato troppo riconoscibile le sue gag non avrebbero avuto grande effetto come la prima volta. Maria Bakalova è stata all’altezza del ruolo, ed è riuscita a tirar fuori il peggio delle persone con cui interagisce. Una gag famosissima è stata quella con Rudy Giuliani, legale di Trump e ex sindaco di New York, il quale è stato intervistato dalla giovane giornalista, che interpretava il ruolo di una quindicenne, che intervistando l’esponente politico si è fatta portare in camera da letto, e li è subito intervenuto Baron Cohen il quale ha fermato l’intervista, ma Rudy è stato sorpreso con le mani nei pantaloni. A questo scandalo l’ex sindaco si è difeso dicendo che stava semplicemente sistemandosi la camicia, ci vogliamo credere? Il film secondo film a nostro parere è molto più leggero rispetto il primo, e anche più divertente, ovviamente dando importanza al fatto che il secondo capitolo è uscito 14 anni dopo e la comicità è ovviamente cambiata.

CURIOSITÀ SUI DUE FILM: Il primo film ha ricevuto un sacco di critiche e anche denunce. Una delle prime è stata direttamente dal governo Kazako il quale si sentiva offeso da come il popolo Kazako veniva descritto. Infatti il popolo Kazako, e comunque il villaggio da cui Borat proviene, viene descritto come un popolo antisemita, superstizioso, che pratica incesti e rapporti con gli animali arretrato e povero. Un sacco di privati che compaiono nel film hanno denunciato la produzione, per le ripercussioni sociali ottenute dopo essere apparsi nel film, la stessa Pamela Anderson ha dichiarato che la partecipazione al film è stata causa del suo divorzio.

Pensate che nella scena in cui Borat si trova nell’emittente tv intervistato, ed abbraccia il meteorologo, Dharma Arthur, produttrice tv del programma, dichiara di essere stata licenziata per avergli dato spazio e da quel momento aver avuto problemi nel trovare un altro impiego. Gli abitanti del villaggio di Glod in Romania intrapresero un'azione legale contro la produzione di Borat chiedendo un risarcimento di 38 milioni di dollari, dichiarando di essere stati ingannati circa la natura delle riprese e per essere stati rappresentati come incestuosi ed ignoranti.

E queste sono solo alcune delle denunce che la produzione ricevette, ma nonostante ciò il film all’epoca ebbe un grandissimo successo, tanto da valere a Sacha Noam Baron Cohen un Golden Globe come miglior attore protagonista e una candidatura agli oscar come miglior sceneggiatura originale. Per quanto riguarda il secondo film il problema maggiore fu il covid 19, infatti il film fu girato fra febbraio e luglio 2020, in piena pandemia, questo causò non pochi problemi all’attore causa delle tensioni causate negli States dalla pandemia, tanto che lo stesso Cohen ha ammesso di essersi ritrovato costretto a indossare un giubbotto antiproiettile in più di un’occasione. Nella scena in cui Borat si trova a cantare sul palco una canzone razzista durante un raduno di estrema destra, Sacha Baron Cohen, si è trovato in grande difficoltà. infatti in un primo momento ha fatto presa sul pubblico, che risponde ai suoi incitamenti razzisti con grande foga ma in seguito svelate le sue vere intenzioni dagli organizzatori dell’evento viene fatto allontanare, mentre una folla inferocita insegue la sua macchina per linciarlo. L’attore dichiara di aver avuto davvero paura, e nonostante il giubbotto antiproiettile indossato si sentiva in pericolo viste le armi semiautomatiche che la folla impugnava. Una scena molto difficile da girare fù il blitz di Borat al comizio di Mike Pence. Cohen ha raccontato che è stato quasi fermato dalla security quando è suonato il metal detector, ma ha improvvisato una scusa legata a un fantomatico defibrillatore che portava con sé ed è riuscito ad entrare. A quel punto si è nascosto nei gabinetti per cinque ore. Il costume di Trump era nascosto all’interno e attese il momento opportuno per intrufolarsi nel comizio del vice presidente. Immediatamente venne allontanato dalla sicurezza e il tutto rientrò senza troppo scalpore. La stampa all’epoca parlò dei fatti, ma senza dare eccessivo peso alla cosa e senza riconoscere l’attore.

Nel percorso di cambiamento di Tutar il personaggio incontra l’influencer Macy Chanel. Tra i due ha origine un dialogo agghiacciante su come le donne possano sedurre gli uomini. È difficile da credere, ma tutta l’intervista era reale e spontanea. L’ha confermato la diretta interessata con un post su Instagram dove si è detta stupita di essersi ritrovata nel film, e che ha trovato il film molto divertente. La scena del disagio durante un ballo raffinato e di alta classe, Tutar e il padre si dedicano a un ballo kazako, che finisce in una maniera alquanto inaspettata. L’esperienza della scena è stata ampiamente raccontata dai partecipanti. Le comparse non avevano idea di essere nel seguito di “Borat”. Erano consapevoli però di essere state pagate per comparire in un film. La compagnia di produzione ha selezionato le comparse chiedendo di compilare un questionario online dove dovevano riconoscere alcune celebrità tra cui Cohen stesso. Chi non lo riconosceva veniva preso per il film. Le comparse sono rimaste per quattro ore nella

Hay House strettamente sorvegliati. Quando è avvenuto lo scherzo molte comparse hanno ripreso col proprio cellulare la scena e se ne sono andate disgustate. Solo qualche giorno dopo hanno capito di essere state vittime di Borat.

Ci sentiamo di dire che i film di Borat risultano interessanti sia per le potenzialità del mockumentary, sia per come Cohen lo propone, offrendoci degli spunti di riflessione interessanti sulla società attuale. Allo stesso tempo però ci preoccupano i risvolti che un film come questo potrebbe avere sugli spettatori, perché non dobbiamo dimenticare che parliamo sempre di un prodotto cinematografico che potrebbe dare una versione distorta della realtà. Infatti come sappiamo raramente quello che vediamo sugli schermi corrisponde alla realtà, spesso è semplicemente un bellissimo effetto speciale ben confezionato. Per concludere Borat 1 e 2, ci hanno molto colpito, e ci hanno dato da pensare. Borat 1 non ci è molto piaciuto, troppo lungo e troppo noiosa l’ultima parte del film. Ma come detto prima forse perché è un film un pò datato, il nostro voto comunque è di 6.2 giustificato dal fatto che ci è piaciuto il fatto che mette a nudo alcune personalità ipocrite Statunitensi.

Mentre Borat 2 ci è piaciuto molto di più, girato molto meglio, una storia un pò più avvincente, tanto che ci sentiamo di dare un bel 7. Apprezzatissima anche la performance di Maria Bakalova. Diciamo che entrambi sono dei film che consigliamo per passare una serata tra amici con pizza, birra e sonore risate.



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